La registrazione per abbigliamento del marchio denominativo TRUMP TOO SMALL è stata negata dal reclamo amministrativo dell’USPTO per violazione del 15.us code § 1052.c, secondo cui <<No trademark … shall be refused registration … unless it … (c) Consists of or comprises a name, portrait, or signature identifying a particular living individual except by his written consent, or the name, signature, or portrait of a deceased President of the United States during the life of his widow, if any, except by the written consent of the widow>> (norma crrispondente al nostro art. 8.2 cod. propr. ind.).
la corte di appello federale riforma la decisione e afferma che qui ricorre il free speech, per cui l’azione della sua inibizione è incostituzionale (sentenza 02.24.2022, caso 20.2205, IN RE: STEVE ELSTER).
Irrilevanti -rectius non pertinenti, direi- sono le eccezioni di violazione diprivacy e di right of publicity sollevate dal governo.
Dunque:
– anche un marcbio costituisce espressione di diritto di parola
– anche se ha fini commerciali, non perde tale qualificazione.
– nessun interesse pubblico si oppone alla tutela da Primo Emendamento: The question here is whether the government has an interest in limiting speech on privacy or publicity grounds if that speech involves criticism of government officials speech that is otherwise at the heart of the First Amendment. Nè privacy nè right of publicity , come detto: The right of publicity does not support a government restriction on the use of a mark because the mark is critical
of a public official without his or her consent, p. 15)
Dal punto di vista italiano, è incomprensibile l’eccezioone di violazione di privacy e right of publicity, mancando ogni legittimazione in capo al governo.
(notizia e link alla sentenza da Lisa Ramsey nel blog del prof. Eric Goldman)