App. Milano n. 1668/2023 del 25.05.2023, RG 2392/2021, rel. Orsenigo, si sofferma sulle ragioni per cui il format azionato non può ritenersi plagiato.
<<8.1.1.) Tale motivo di appello è del tutto infondato.
Premesso che, come correttamente rilevato dal giudice di prime cure, la comparazione tra i due spettacoli aventi ad oggetto la storia della realizzazione della Cappella Sistina va effettuata guardando alle somiglianze tra i mezzi espressivi impiegati, in quanto è questo il profilo che può conferire il carattere della creatività e della novità all’idea di narrare una vicenda storico-artistica (e non, dunque, l’idea di fondo), dall’analisi della Brochure del 2010 nella quale risulta fissato il progetto di opera “Il Giudizio Universale – A spectacular show” (in particolare, doc. 22 fasc. di parte appellante) e dello spettacolo “Il Giudizio Universale – into the secrets of the Sistine Chapel”, quale risulta visionabile nella sua versione integrale riversata su CD (doc. 11 fasc. parte appellata), emergono differenze sostanziali tra le due opere.
Anzitutto, il primo profilo di diversità deve rinvenirsi nella presenza di dialoghi e parti recitate: invero, dalla Brochure del 2010 emerge l’assenza di dialoghi o di interazioni verbali, in quanto gli unici artisti presenti in scena sono acrobati e ballerini che, quindi, non recitano, ma eseguono coreografie, mentre nello spettacolo “Il Giudizio Universale – into the secrets of the Sistine Chapel” i dialoghi costituiscono l’elemento chiave dell’opera. A ciò si aggiunge anche
un’evidente dissomiglianza tra i due spettacoli dal punto di vista delle modalità espressive e delle modalità di spettacolarizzazione: difatti, lo show abbozzato nella Brochure del 2010 risulta essere un evento spettacolare da realizzarsi con acrobazie e coreografie, alternate ad effetti speciali aerei e pirotecnici (come il muro d’acqua, il fuoco, i fuochi d’artificio, gli acrobati e gli stuntman; si veda, a tal proposito, doc. 22 pagg. 8, 9, 13 e 16 fasc. primo grado parte appellante) e che avrebbe dovuto svolgersi nelle piazze all’aperto con l’uso di “un impianto scenico avvolgente” (cfr. doc. 33, pag. 3, fasc. primo grado parte appellante), mentre, al contrario, il nucleo rappresentativo dello spettacolo “Il Giudizio Universale – into the secrets of the Sistine Chapel”, che si svolge su un palco di teatro tradizionale, è costituito principalmente da giochi di luce e da proiezioni statiche a 270º della Cappella Sistina, con le quali gli attori hanno una costante interazione.
Ancora, un ulteriore profilo di differenziazione tra le due opere si individua nell’elemento spettacolare: dalla Brochure del 2010 emerge, infatti, che la finalità dello spettacolo è quello di intrattenere il pubblico, mentre la rappresentazione “Il Giudizio Universale – into the secrets of the Sistine Chapel” ha il precipuo scopo educativo, in quanto fondata sulla puntuale ricostruzione di una vicenda storica illustrata tramite immagini e dialoghi.
Da tali considerazioni, che evidenziano differenze sostanziali tra i due spettacoli, risultano condivisibili le valutazioni del Tribunale di Milano, che ha ritenuto impossibile ravvisare profili di sovrapponibilità quanto alle modalità rappresentative degli stessi>>.