Cass. Sez. I, Ord. 19/01/2024, n. 2.021, rel. Caiazzo:
<<Ora, ai fini della sospensione della responsabilità genitoriale ex art. 333 c.c. non occorre che la condotta del genitore abbia causato danno al figlio, poiché la norma mira ad evitare ogni possibile pregiudizio derivante dalla condotta (anche involontaria) del genitore, rilevando l’obiettiva attitudine di quest’ultima ad arrecare nocumento anche solo eventuale al minore, in presenza di una situazione di mero pericolo di danno (Cass., n. 27533/21).
Nella specie, il ricorso, con il quale sono criticate le statuizioni del provvedimento impugnato che hanno regolamentato l’esercizio della responsabilità genitoriale, attiene proprio alla asserita violazione del diritto alla genitorialità, a causa della mancata previsione dell’affidamento del minore al padre.
Il ricorso è, pertanto, da ritenersi ammissibile, ma va rigettato. Nel caso concreto, invero, è stata statuita una sospensione provvisoria che non preclude un pieno recupero delle capacità genitoriali del padre, il quale conserva la facoltà d’incontrare il figlio con le modalità stabilite, anche in ragione della pendenza dell’impugnazione proposta dal ricorrente avverso la condanna penale in primo grado. Ne consegue che le doglianze espresse circa il mancato esame delle capacità genitoriali del ricorrente non sono accoglibili, appunto perché la provvisorietà della predetta sospensione della responsabilità genitoriale, è stata fondata sul disvalore intrinseco alla condanna ed anche sul rilievo della pericolosa spendita di attività criminale in ambito domestico; del resto, in seguito, potranno essere compiuti accertamenti in rapporto alla capacità di superare questa condizione di persona dedita a gravi reati qualità a cui consegue la qualificazione di figura genitoriale nociva e pericolosa per la stessa crescita filiale.>>