Primo Emendamento, Twitter e account Twitter del Presidente Trump

Nell’impugnazione della rimozione fatta da Trump su suoi follower Twitter, la Suprema Corte USA ha dismesso il caso, essendo nel frattempo cambiato il Presidente (perchè mai? per cessata materia del contendere?).

Ma ha ritenuto di esprimere una concurring opinion il giudice Thomas, 05 aprile 2021, caso n° 20-197 (seconda parte del documento linkato).

Egli dubita della applicabilità del Primo Emendamento all’impedimento del diritto di parola, trattandosi di parte privata (nel caso di azione verso Twitter, naturalmente), ad es. p. 3 e 11.

Propone una doppia possibilità regolatoria per le grandi piattaforme: common carrier, p. 4  o public accomodation, p. 6

Infine ipotizza l’incostituzionalità del safe harbour ex § 230 CDA perchè reprimerebbe le leggi statali che proteggono il free spech dalla censura privata: nota 5 p. 11.

Qui intendo solo riportare le sue parole circa gli argomenti, che talora si sentono, per cui non è obbligatorio usare i servizi della piattarforme (potendo usare quelli tradizionali, sottinteso), per cui sarebbe errata l’analogia con un common carrier:

<<It changes nothing that these platforms are not the sole means for distributing speech or information. A person always could choose to avoid the toll bridge or train and instead swim the Charles River or hike the Oregon Trail. But in assessing whether a company exercises substantial market power, what matters is whether the alternatives are comparable. For many of today’s digital platforms, nothing is>>, p. 8.

Ben detto, giudice Thomas!