Appena uscito il rapporto in oggetto per l’Italia, scritto da Mikhail Maslennikov,
Policy Advisor di Oxfam Italia (scaricabile qui ).
Il cap. 2 contiene le osservazioni sul ns paese,
Pure il cap. 1 sul trend mondiale è interssante (sulla concentrazione in corso, soprattutto).
Risporto :
<<I proprietari miliardari esercitano il controllo per assicurare che il potere societario sia in costante crescita, sovente attraverso una più forte concentrazione di mercato, assicurandosi posizioni monopolistiche, consentite dai governi. L’accresciuto potere economico delle grandi società è a sua volta orientato alla massimizzazione degli utili per gli azionisti senza un giusto riconoscimento al contributo di altri soggetti o gruppi coinvolti nella creazione di valore.
Viviamo in un’era di immenso potere monopolistico che consente alle grandi corpo-
ration di controllare i mercati, stabilire le regole del gioco e godere di rendite di posizione senza timore di perdere il giro d’affari. Ciò ha molteplici impatti sulle nostre vite: determina le retribuzioni che percepiamo, il cibo che possiamo permetterci e i farmaci a cui possiamo accedere. Lungi dall’essere casuale, questo potere è stato di fatto concesso dai nostri governi che hanno permesso alle più grandi corporation al mondo di diventare sempre più grandi e di fare sempre più profitti. Apple ha un valore di mercato di 3.000 miliardi di dollari: a titolo esemplificativo, questa cifra è superiore all’intero PIL della Francia, la settima economia più grande del mondo. I cinque colossi globali più grandi al mondo per capitalizzazione hanno un valore di mercato complessivo superiore al PIL di tutte le economie di Africa, America Latina e Caraibi messe insieme.
L’accresciuta concentrazione di mercato si osserva in qualsiasi settore dell’econo-
mia. A livello globale, nel corso di appena due decenni, tra il 1995 e il 2015, 60
aziende farmaceutiche si sono fuse in 10 colossi del “Big Pharma”.45 Due multinazionali controllano oggi più del 40% del mercato globale delle sementi (25 anni fa erano 10). Le “Big Tech” dominano i mercati: tre quarti dei ricavi globali dalla pubblicità online fluiscono a Meta, Alphabet e Amazon47 e oltre il 90% delle ricerche online viene effettuato tramite Google.
I monopoli incrementano il potere delle grandi società e dei loro proprietari a detrimento di chiunque altro. Anche il Fondo Monetario Internazionale concorda sul fatto che il potere monopolistico stia crescendo e contribuendo ad alimentare le disuguaglianze. I monopoli determinano un trasferimento economico dal lavoro al capitale, redistribuendo “il reddito disponibile dei molti in plusvalenze, dividendi e retribuzioni del management per i pochi”.50 Creando scarsità di offerta per aumentare i prezzi e spingere verso l’alto i profitti, i monopoli redistribuiscono reddito e ricchezza in modo regressivo: dai lavoratori e consumatori al top management e ai titolari dell’impresa.
I margini medi per le mega-società sono aumentati vertiginosamente negli ultimi decenni e il potere monopolistico ha consentito a grandi aziende in molti settori ad alta concentrazione di mercato di coordinarsi implicitamente per aumentare i prezzi e determinare un incremento dei propri margini a partire dal 2021, 52 in particolar modo nei settori energetico, alimentare e farmaceutico.53
La finanza privata e i gestori patrimoniali – che agiscono in gran parte per conto di clienti facoltosi – svolgono un ruolo enorme nel favorire la concentrazione di potere economico nelle mani di pochi. 54 Le società di private equity, forti dei 5.800 miliardi di dollari di liquidità degli investitori dal 2009, hanno utilizzato l’accesso privilegiato ai mercati per agire come una forza monopolizzante in tutti i settori.55, 56 A loro si aggiungono i grandi fondi di investimento, noti come “Big Three” – BlackRock, State Street e Vanguard – un altro propulsore di potere monopolistico57: complessivamente gestiscono asset finanziari per 20.000 miliardi di dollari, più di un quinto di tutti i titoli gestiti da fondi di investimento su scala planetaria.
La finanziarizzazione delle imprese, che assegna ai mercati finanziari un ruolo sempre più rilevante nell’economia, ha esacerbato l’attenzione sui profitti a breve termine rispetto a qualsiasi obiettivo di lungo termine.59 Ha indebolito gli investimenti produttivi, agendo invece nell’interesse del capitale e riorientando un numero sempre più grande di imprese non finanziarie verso strumenti e attività improduttive>>
E’ uscito pure quello a livello mondiale (INEQUALITY INC. How corporate power
divides our world and the need for a new era of public actionc – Davos 2024)., ove son sviluppate in maggior dettaglio le analisi sui trend mondiali. V. la pag. Oxfam.org ove i downloads del testo completo oppure delll’executive sum,mary.-
Del full text v. spt. cap. 2 “A new era of monopoly power” e cap. 3 “How corporate power fuels inequality”