La corte della Pennsylvania, in via provvisoria, non esclude che Tripadvisor possa essere ritenuto content provider e dunque non fruire del § 230 CDA: Corte distr. Pennsylvania East. dist. 25.01.2021, CIVIL ACTION n° 20-3836, Putt e altri c. Tripadvisor e altri.
L’attrice riferisce di aver subito danni durante un viaggio in autobus in Nuova Zelanda, in occasione di vacanza acquistata tramite Tripadvisor (poi: T.), anzi di una sua partecipata (Viator inc.)). La gita in bus era stata organizzata da Canterbury Leisure Tours (presumibilmente compagnia di trasporti neozelandese).
Cita T. <<for negligence, misrepresentation and negligent infliction of emotional distress>>: dice che i convenuti sono <<responsible for their injuries because Defendants failed to use reasonable care in their duties to investigate, examine, select, monitor and supervise their tour operators to ensure they operated safely and were qualified aswell as to disclose any information relating to whether they vetted Plaintiffs’ tour operator or the risks associated with Plaintiffs’ tour, thereby “misrepresent[ing] and/or conceal[ing] material facts and perpetuat[ing] the illusion that the bus tour would be operated by qualified, vetted[] and safe operators.”>>, p. 3-4.
T. naturalmente eccepisce anche il safe harbour del § 230 CDA.
L’attrice però dice che T. non è hosting, ma content provider.
La Corte allo stato non rigetta (dismissal) la domanda , perchè non esclude che effettivamente T. possa essere content provider : infatti circa uno stesso item of information, possono esserci più content prpovider, non necessariamente uno solo, p. 8.
Inoltre si esamina se sia valida l’accettazione della clausola di responsabilità apparentemente acettata dall’attrice. Ma la Corte, allo stato, non prende posizione (p. 13; qui anche la distinzione tra clickwrap agreements e browsewrap agreements, p. 12).